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248 | di Tito Lucrezio Lib. IV. |
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Onde nascono in noi sì fatte cose,
Di quello, onde si crean le faccie, i corpi,
E l’altre umane membra: ed è prodotto
Dal patrio sangue delle donne il sesso,
1775E l’uom formato è del materno corpo;
Perchè d’entrambi i semi in un commisti
Costa ogni parto;, e qual de’ genitori
E più simile al figlio, ei nel suo corpo
Ha maggior parte, o sia femmina, o maschio,
1780Nè pon gli Dei la genital semenza
Disturbare ad alcun, sì ch’ei non veggia
Scherzar vezzosamente a se d’intorno
I figli, e il dolce nome oda di padre,
E fra sterili amplessi ed infecondi
1785L’età consumi: al che fede prestando
Molti di molto sangue afflitti e mesti
Cospergon l’are, e preziosi incensi
V’ardono, e d’oro, e d’ostro ornan gli altari.
Acciò gravide poi di largo seme
1790Rendan le mogli. Ma de’ Numi indarno
Affatican l’orecchie, e dell’occulto
Fato i vani decreti indarno stancano.
Conciossiachè infeconde o il troppo crasso
Seme le rende, o il troppo tenue, e liquido:
1795Questo, perchè non puote a’ genitali
Vasi attaccarsi, onde vibrato appena
Si dissolve in più parti, e fuor se n’esce;