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2 | di Tito Lucrezio Lib. I. |
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Aura feconda di Favonio spira,
Testo tra fronde e fronde i vaghi augelli
Feriti il cor da’ tuoi pungenti strali,
Cantan festosi il tuo ritorno, o Diva;
20Liete scorron saltando i grassi paschi
Le fere, e gonfj di nuov’acque i fiumi
Varcano, a nuoto e i rapidi torrenti:
Tal da’ teneri tuoi vezzi lascivi
Dolcemente allettato ogni animale
25Desioso ti segue ovunque il guidi.
In somma tu per mari, monti, e fiumi,
Per boschi ombrosi, e per gli aperti campi
Di piacevole Amore i petti accendi,
E così fai, che si conservi ’l Mondo.
30Or se tu sol della Natura il freno
Reggi a tua voglia, e senza te non riede
Del dì la luce desiata e bella,
Nè lieta e amabil fassi cosa alcuna;
Te, Dea, te bramo per compagna all’opra,
35In cui di scriver tanto in novi carmi
Di Natura, e del Ciel gli alti segreti
Al gran Memmio Gemello a te sì caro
In ogni tempo, e d’ogni laude ornato
Tu dunque, o Diva, ogni mio detto aspergi
40D’eterna grazia, e fa cessare in tanto
E per mare, e per terra il fiero Marte,
Tu, che sola puoi farlo. Egli sovente