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6 di Tito Lucrezio Lib. I.

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  Legata fosse co ’l soave nodo
  125D’un illustre Imeneo; ma per cadere,
  Nel tempo istesso di sposarsi, offerta
  Dal Padre in sacrificio ostia dolente,
  Per dar felice e fortunato evento
  All’armata navale: Error sì grave
  130Persuader la Religion poteo.
Tu stesso dall’orribili minacce
  De’ Poeti atterrito a i detti nostri
  Di negar tenterai la fe dovuta.
  Ed oh! quanti potrei fingerti anch’io
  135Sogni, e chimere a sovvertir bastanti
  Del viver tuo la pace, e co ’l timore
  Il sereno turbar della tua mente.
  Ed a ragion che se prescritto il fine
  Vedesse l’uomo alle miserie sue,
  140Ben resister potrebbe alle minacce
  Delle Religioni, e de’ Poeti.
  Ma come mai resister può? s’ei teme
  Dopo la Morte aspri tormenti eterni,
  Perchè dell’alma è a lui l’essenza ignota:
  145S’ella sia nata, od a chi nasce infusa,
  E se morendo il corpo, anch’ella muoja;
  Se le tenebre dense, e se le vaste
  Paludi vegga del profondo Inferno,
  O s’entri ad informare altri animali
  150Per divino voler, siccome il nostro

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