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26 | di Tito Lucrezio Lib. I. |
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Forz’è, ch’ambe per se sian, ed immiste:
665Poichè dove lo spazio intatto resta,
Ivi corpo non è; ma dov’è corpo,
Ivi Vuoto non è, Son dunque i primi
Corpi senz’alcun Vuoto impenetrabili.
In oltre, essendo mescolato il Vuoto
670Fra le cose create, è d’uopo al certo,
Ch’impenetrabil corpo intorno il cinga;
Nè mai posso provar, che sia celato
Per entro alcuna cosa il vuoto spazio,
Se per già noto io non suppongo ancora,
675Che impenetrabil sia quel, che ’l circonda:
Il che poi certamente, esser non puote
Se non de’ semi l’union concorde,
Che stringer possa, entr’a se stessa il Vuoto:
Può dunque la materia esser eterna,
680Benchè sia frale ogn’altra cosa al mondo,
Mentr’ella è pur d’impenetrabil corpo.
Aggiungi ancor, che se non fosse il Vuoto,
Pieno sarebbe il Tutto: e se non fossero
Gl’invisibili corpi, il mondo affatto
685Vuoto sarebbe. Egli è composto adunque
Di due cose tra lor molto diverse;
Cioè de’ corpi, e dello spazio vuoto:
Non, essendo nè vuoto in ogni parte,
Nè pe ’l contrario in ogni parte pieno.
690Gl’invisibili corpi adunque sono,