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32 di Tito Lucrezio Lib. I.

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  E percosse, e concorsi, e movimenti
  Onde nasce ogni cosa, e divien grande.
  Se fine in somma allo spezzar de’ Corpi
  Stabilito non fosse, or come: alcuni
  830Superando ogn’intoppo avrian potuto.
  Per infinito tempo omai trascorso
  Fino alla nostra età serbars’intatti?
  Perch’essendo di fragile natura,
  Discord’ egli è, che sian rimasti illesi
  835Dopo un eterno tempo di percosse:
  Quindi: chi sì pensò, che delle cose
  Fosse prima materia il foco solo,
  Fu dal veto discorso assai lontano.
  Primo Duce di questi armato im campo
  840Eraclito si mostra, ed è piuttosto
  Per l’oscuro parlar fra i vani illustre,
  Che fra chi cerca il vero uom saggio e grave:
  Che amare, ed ammirar soglion li sciocchi
  Più quelle cose, che nascoste trovano
  845Fra‘ più dubbie parole, e più stravolte,
  E sol prestan credenza a quei concetti,
  Che titillan l’orecchie, e con sonora
  E soave ‘armonia lasciati sono,
  Ma se di vero è puro foco il tutto
  850Creato fosse, onde potriano al mondo
  Nascer cose giammai tanto diverse?
  Poichè nulla giovar dovria; che ’l foco

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