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50 | di Tito Lucrezio Lib. I. |
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Il girne, ove fu spinta, o fuor sen voli,
Esser non può nell’ultimo confine
Dell’Universo; e nell’istessa guisa
1315Seguirò l’argomento incominciato;
E dovunque tu ponga il fine estremo;
Domanderotti ciò che finalmente
Alla freccia avverrà. Confessa dunque,
Che incircoscritto è il mondo, e che non hai
1320Da sì forti ragioni, onde schermirti.
In oltre ancor, se terminato fosse
D’ogn’intorno lo spazio, ove la somma
Si genera del tutto, i primi semi
Spinti dal proprio peso all’imo fondo
1325Già sarebber concorsi, e sotto il cielo
Nulla potria formarsi; anzi non fora
Più nè cielo, nè Sole, ove giacesse
Confusa in una massa ogni materia
Fin da tempo infinito in giù caduta.
1330Ma or non è concesso alcun riposo
A’ corpi de’ principj, perchè l’imo
Centro dell’Universo invan si cerca
Ove concorrer tutti, ove la sede
Possan fermare;, e con perpetuo moto
1335Si genera ogni cosa in ogni parte:
E per tempo infinito omai commossi
Della prima Materia i corpi eterni
Son tempre in pronto in questo spazio immenso.