< Pagina:Lucrezio e Fedro I.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

di Tito Lucrezio Lib. I. 55

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lucrezio e Fedro I.djvu{{padleft:83|3|0]]

  1445Vi fosse, per tal causa non potrebbe
  Ivi piuttosto alcuna cosa starsi,
  Che in qualsivoglia region lontana.
  Poichè ogni luogo, ed ogni vuoto spazio,
  E per lo centro, e fuor del centro deve
  1450Egualmente lasciar libero il passo
  A peso eguale, ovunque il moto ei drizzi,
  Nè l’intero Universo ha luogo alcuno,
  Ove giungendo finalmente i corpi
  Perdano il peso, e si ristian nel Vuoto;
  1455Nè ciò, ch’è Vuoto, resistenza fare
  Può lor giammai, nè raffrenare il corso
  Ovunque la Natura gli trasporti.
  Dunque le cose in guisa tale unite
  Star non potranno a ciò sforzate, e spinte
  1460Dal nativo desio di girar al centro.
  In oltre ancora essi non fan, che tutte
  Corrano al centro; ma la terra, e l’onde
  Del mar, de’ fiumi, e delle fonti, e solo
  Ciò ch’è composto di terreno corpo.
  1465Ma pe ’l contrario poi voglion, che l’aria
  Lungi sen voli, e similmente il foco;
  E che per questo d’ogn’intorno in cielo
  Scintillino le stelle, e il Sol fiammeggi,
  Perchè fuggendo della terra il caldo
  1470Al ciel sen poggi, e vi raccolga il foco;

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.