< Pagina:Luisa Anzoletti - Canti dell'ora, Milano 1914.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
94 motivi lirici

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Luisa Anzoletti - Canti dell'ora, Milano 1914.djvu{{padleft:102|3|0]]


10Come non so, ma che m’intenda ho fede,
a quella guisa che di lui m’accorgo.
Da quattro anni ormai tra’ morti siede,
e pur sempre lo scorgo!
Qualche volta, figgendo forte gli occhi,
15mi pare ancor sentirlo sì da presso
che basta ch’io lo tocchi;
e ne l’orecchio spesso
mi percuote co ’l suon la sua parola.

È il sogno? È l’ombra sua che in me ritenni?
20È il senso errante? O è la mente inferma?
Non so. Ma intanto co’ suoi proprii cenni
a sè mi volge e ferma.
Piega la volontà, piega l’evento;
la speranza, la pace egli può darmi.
25Se di lui tutto è spento,
incredibile parmi
che tanto possa la memoria sola.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.