< Pagina:Luisa Anzoletti - Canti dell'ora, Milano 1914.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
100 | motivi lirici |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Luisa Anzoletti - Canti dell'ora, Milano 1914.djvu{{padleft:108|3|0]]
Che fûr le rocce e le franose arene?
Che il sotterraneo orror? Quando tu passi,
9eroica volontà, chi ti rattiene?
Tutto cede. Le tenebre ed i massi
concepiscono l’uom. L’aria e la luce
12palpitando s’inviscera ne’ sassi.
Squarcian l’acque il macigno, e ne traluce
pe’ cocenti cunicoli ’l sentiero
15ch’un verso l’altro i popoli conduce:
perchè più non esista uno straniero,
perchè il sudore si accomuni e l’oro,
18perchè sia ’l regno de la pace intero.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.