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Per certe feste centenarie | 105 |
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che foga seguìati d’indomo pensiero,
che audacia di lotte imminenti fremevi,
che sdegno del vano romore chiudevi,
24che austeri silenzii l’eloquio ti diero!
E ch’erano i crucci, serbati a gli schiavi,
di quel che la gente può dire o non dire?
Tu solo a la meta del mio buon ardire,
28tu solo al mio libero cuore bastavi.
Sospiro, che simile a l’onda te ’n vai,
e al segno tuo fisso, com’è fissa l’ora
che la luce a noi d’una stella tuttora
32incognita arriva, pur tu arriverai;
Anzoletti | 14 |
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