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24 fantasie

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Oblìo pe’l cruccio che rode, pe’i morbi
salute il monte vi dona. Gli piace
l’orma de l’uomo se i suoi non intorbi
  12dominii di pace.

Però che molto ei sofferse. Già corse
età di lotte oltre i secoli. I ghiacci
dente a le rupi implacabile e morse
  16fur d’orridi abbracci.

Invan l’atleta gloriò in sua saldezza.
Per l’ime vene arse un palpito ignito;
tremò: e lo schianto del cor che si spezza
  20conobbe il granito.

Le mostruose ire prime l’indomo
visse del mondo che null’occhio esplora:
quelle che occulte nel senso de l’uomo
  24assonnano ancora.

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