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I Lavini di Marco | 29 |
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Nel suolo che di scogli irto e ferrigno
21sente ancora l’orribile conquasso
sotto il piccone crepita il macigno.
D’ogni parte fuggendo, al ferro il masso
24cede; co’l tuon de la fenduta scheggia
se’n va la gran ruina a passo a passo,
come da i paschi la nomade greggia;
27e a lunghe strisce ne la scarca valle
il seminato qua e là verdeggia.
Spunta il magliuolo dal calcare, dalle
30bonificate sabbie esce la spica
dove i geli bruciarono le spalle
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