< Pagina:Luisa Anzoletti - Canti dell'ora, Milano 1914.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

I Lavini di Marco 31

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Luisa Anzoletti - Canti dell'ora, Milano 1914.djvu{{padleft:39|3|0]]


La storia ormai è sgombra di rovine,
45nè più teme natura il cieco scempio.
Specchio di mondi che non hanno fine

de l’operosa età sorge l’esempio;
48ed escono pinnacoli e colonne
dal masso antico per il nuovo tempio.

E la bellezza, ove raggio lascionne
51più vivido il pensier, che pare albeggi
da cieli eterni su la terra insonne,

l’aspra forza sentì de le tue leggi.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.