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In morte di un filosofo 67

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Nè più rivedo il bel vecchio raccolto
qual soleva mostrarsi ogni mattina
là tra i fedeli, luminoso il volto21

e la persona immoto, a la Regina
de’ Cieli orante, da cui fiamma attinse
d’opere belle. O quanto la Divina24

che l’Angelo annunziò e qui dipinse
diegli d’ardore, se per onorarla
orgoglio insieme e debolezza ei vinse!27

Un che celeste nel suo esempio parla
veracemente. Erano schiavi i tempi
tra falsi dubbi, e d’arrogante ciarla30

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