< Pagina:Macbeth.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
16 | MACBETH. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Macbeth.djvu{{padleft:19|3|0]]::::: rosse.
- Che Dio
- Salvi il re!
- re.
- Buon Signore, onde ne vieni?
- rosse.
- Da Fife, o mio Sovrano, ove il norvegio
- Vessillo, che pur dianzi alteramente
- Fluttuava spiegato, i tuoi guerrieri
- Posero a terra. Sveno (in lega occulta
- Col Signor di Caudorre, il più malvagio
- De’ traditori) non lasciò che sfugga
- La buona occasïon delle intestine
- Nostre discordie, e con sùbita mossa
- Piombò sulle tue schiere affievolite
- Da que’ dissidii cittadini. Il cozzo
- Fu lungo e pertinace. Alfin la destra
- Fiaccò dell’invincibile Macbetto
- La norvegia baldanza, e, per unirti
- Tutti in un solo i detti miei, vincemmo.
- re.
- Sia lode a Dio!
- rosse.
- Quel re la pace implora.
- Ma di por nella fossa un solo estinto
- Egli non otterrà, se pria non versa
- Dieci mila monete, ad impinguarti,
- Sire, il tesor, nell’isola di Santa
- Colomba.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.