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ATTO PRIMO | 27 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Macbeth.djvu{{padleft:30|3|0]]Di cui gli effetti spaventosi il sangue Farebbero agghiacciar.
- (A Rosse ed Angus.)
- Dove, o Signori,
- (A Rosse ed Angus.)
Trovasi il re?
- angus
- Per via; di qui non lungi.
- (Banco parlando in disparte con essi.)
- macbeth.
- (fra sè.)
S’avveràr dell’oracolo due voci. Argomento per me che pur la terza Maggior si compierà.
- (A Rosse ed Angus.)
- Mercè, Signori.
- (fra sè.)
- (A Rosse ed Angus.)
Male e bene recarmi il portentoso Vaticinio potria. Perchè, se male, Dal vero incominciar? Caudorre io sono. Se ben, perchè la forza a sè mi tira Di tal suggestïon che le mie chiome Solleva, e smove dal petto profondo La ferrea tempra del mio cor? Men truce Del pensier che la mente m’attraversa L’opra istessa mi appare; e questa orrenda Larva del mio cerébro, in fantasia Solo omicida, e polsi e fibre e sensi Mi scompiglia così, che morta io sento Ogni altra cura della vita, e mere
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