< Pagina:Macbeth.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
28 MACBETH

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Macbeth.djvu{{padleft:31|3|0]]

Ombre innanzi mi stan....
banco.
(agli altri).
Mirate il prode
Macbetto! è col pensier da noi lontano!
macbeth.
(agli altri).
M’apparecchia il destino una corona?
L’avrò senza cercarla.
banco.
I novi onori
Si confanno a colui come una veste
Di costume stranier, che male al nostro
Corpo s’attaglia se dall’uso avvezzi
A portata non siamo
macbeth.
(agli altri).
Avvenga il peggio
Che mai possa avvenir. Ci fuggon l’ore
Pur ne’ giorni più foschi.
banco.
Il piacer vostro,
O Macbetto, aspettiam.
macbeth.
Perdono, egregi
Signori! La mia mente era svagata
Da vicende trascorse. Io v’assicuro,
Nobili amici miei, che i vostri ufficj

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.