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32 | MACBETH |
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Dovrà dai cavalieri e dai baroni
Che, pari ad astri luminosi, il soglio
Mi fan bello e splendente.
(A Macbeth.)
Ora, o Cugino,
Al castel d’Invernesse. Ospiti tuoi
Questa notte noi siamo.
Macbeth.
Alla mia donna
Bramo io stesso annunciar di così grande
Ospite la venuta; onde licenza
Di precorrerti, o Sire, a me concedi.
re.
(lo abbraccia).
Ben amato Caudor!
(Parte il re col seguito.)
Macbeth.
(solo).
Malcomo prence
Di Cumberlanda? È questo un sasso enorme
Che mi taglia la via. D’un salto io debbo
Valicarlo o cader. - Velate, o stelle,
La luce vostra, nè raggio diurno
Scenda nel buio del mio cor. Che gli occhi
Non veggano la mano, acciò non sia
L’opra nefanda dal terror sospesa.
(Parte).