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ATTO PRIMO 33

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SCENA IX.
Andito nel castello di Macbeth.
LADY MACBETH sola.

(Legge una lettera.)
« Io mi avvenni in color nel giorno istesso
» Della battaglia, ed ebbi arra secura
» D’un saver più che umano in lor disceso
» Quando mirabilmente il ver rispose
» Al secondo presagio. Interrogarle
» D’altre cose io volea, ma come il lampo
» Sparir. Compreso ancor di meraviglia,
» Ecco i mesi del re venirmi incontro,
» E Caudor salutarmi, al modo appunto
» Che pur dianzi m’avean le tre sorelle
» Salutato; saluto a cui successe
» Quel terzo e sommo di regal fortuna.
» Sollecito mi vedi a farti istrutta
» Di quanto mi seguì, perchè segreto,
» Cara compagna della mia grandezza,
» Più lungamente non ti sia qual alto
» Destin ne attende; e tutto in cor ti chiudi
» Addio.» Glami or tu sei, tu sei Caudorre,
E sarai quello ancor che presagito
Ti fu. Ma la tua debole natura
M’è cagion di timori. Hai troppo mite
Indole per seguir la via più breve.
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