< Pagina:Macbeth.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
ATTO SECONDO. | 59 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Macbeth.djvu{{padleft:62|3|0]]<poem>
- Miseramente.
- macbeth.
- Oh, l’essere al mio core
- Conscio d’un’opra tal più mi tormenta
- Che se tolta mi fosse ora e per sempre
- La conoscenza di me stesso!
- (Continua il picchiare.)
- Sveglia
- (Continua il picchiare.)
- Duncan col tuo picchiar! Che non darei
- Se poter tu n’avessi!
- lady.
- (lo strascina con sè).
- Andiam, ti dico!
- (Partono.)
- SCENA V.
PORTINAIO colle chiavi. Indi MACDUFFO e ROSSE.
- portinaio.
- (entra cantando).
- Già si dilegua la notte oscura;
- La lodoletta ripiglia il canto;
- Splende il mattino sull’alte mura;
- E colla pompa d’un re possente
- Avviluppato nel suo bel manto
- Si leva il sole dall’orïente,
- Il sol che l’opre - di Dio ne scopre.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.