< Pagina:Macbeth.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

ATTO SECONDO. 67

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Macbeth.djvu{{padleft:70|3|0]]

Che vi die’ vita.
macduff.
(a Malcolm).
Il vostro, il nostro padre
Fu pugnalato.
malcolm.
Oh cielo! E da qual mano?
rosse.
Da’ suoi proprio custodi. Ogni apparenza
Colpevoli li dice. Avean di sangue
Lordi i volti e le mani, e sui guanciali
Ove dormir, le daghe umide anch’esse
Di fresco sangue. Confuse, stravolte
N’erano le sembianze, ed accostarli
Nessuno ardia.
macbeth.
Mal feci (e pentimento
Vivo or ne provo) a secondar lo sdegno
Che mi trasse a svenarli.
macduff.
Ed a qual fine
Voi li svenaste?
macbeth.
Chi furente e saggio
In un tempo essere può? Chi freddo tanto
D’intelletto e di cor, da porre in briglia
L’impeto della rabbia e del dolore?
Creatura nessuna. Il grande affetto
Precorse alla ragione, e tardi, ahi troppo!

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.