< Pagina:Macbeth.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
68 MACBETH.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Macbeth.djvu{{padleft:71|3|0]]

Ella arrivò. Di qua giacea Duncano:
Lacere ne vedea da parricida
Pugnal le sacre membra; e le ferite
Una breccia parean nella natura
Che dischiuso alla morte il varco avesse.
Gli uccisori di là, vestiti ancora
Nel color del misfatto, e gli istrumenti
Che lo eseguiro insanguinati anch’essi.
Un cor che pel suo prence arda d’amor,
Nè sua compreso da viltà, potea
Frenar se stesso in quel momento?
lady.
(fa le viste di svenire).
Io manco!...
Aita!
macduff.
Soccorriamla!
(Macduff, Banco, Rosse ed Angus la sostengono.)
malcolm.
(a Donalban).
E noi colpiti
Più di tutti costor dalla sventura,
Ammutiamo così?
donalban.
Che dir dovremmo,
Dove il nostro invisibile nemico
D’ora in ora sbucar da qualche cieco
Nascondiglio potrebbe, ed avventarsi
D’improvviso su noi? Fuggiam, fratello!

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.