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92 | MACBETH |
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macbeth.
La febbre ecco mi torna.
E sano mi credea; credeami saldo
Più del marmo incrollabile, ed immoto
Più d’alpestre dirupo, e come l’aria,
Che mi cinge e sovrasta, incircoscritto,
Libero, imperïoso! Ed or di novo
Preda di mille sospetti, a mille cure
Tormentose.... Di Banco almen sicuro
Son io?
sicario.
Sì, mio signore, interamente
Sicuro. Egli è sepolto in una fossa
Diviso il capo da venti ferite,
Di cui la men profonda era mortale.
macbeth.
Grazie di questo. Ucciso è il vecchio serpe
dunque. Il novello che fuggì, col tempo
Può veleno schizzar, ma dente ancora
Non ha. Ti scosta. Riparlarne a lungo
Teco io voglio dimane.
(Il sicario parte.)
lady.
A’ vostri amici
Poco, parmi, attendete o mio regale
Consorte. A caro prezzo il convitato
Siede a mensa non sua, quando il signore
Della casa non cerchi esilararlo,
Nè palesi negli atti e nei smbianti