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libro terzo 97

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:127|3|0]]successione alla monarchia di Spagna. Ma i Gallispani dal Maresciallo di Catinat comandati, e dal Principe di Vaudemont, altro non curarono che di serrar la via della Ferrara, e l’altro del destro lato, e di battere e render inaccessibile la comune e frequentata, ch’è presso al fiume sul sinistro, abbandonando a’ nimici le superiori e tutto il paese di là: i Tedeschi pero vennero nel Veronese senza contrasto, benchè non senza difficoltà, per la strada poco nota della Valfredda, che di qua da Ala sale con tortuoso giro di cinque miglia por la costa d’alti e selvosi monti, e viene a riuscir ne’ Lessini. Praticabile dalla cavalleria e transitabile da piccola artiglieria fu resa a forza d’uomini e di lavori; i carriaggi furon disfatti e portali a pezzi, poi ricommessi. Dall’alto della montagna la maggior parte dell’armata andò calando al Faedo e a Breonio nella sommità della Valpulicella, dove si fermò il Principe Eugenio alcuni giorni: assicurate di questi luoghi, presero poi successivamente le truppe la strada men disagiata, che da Peri con salita di due miglia porta parimente su i monti di Breonio e Faedo. Ma non fu Catulo della medesima opinione di lasciare in arbitrio de’ nimici il paese di là dal fiume; anzi volendo poter dar loro addosso, anche se avesser prese le superiori vie del sinistro lato, collocò dall’ altra parte ancora presidii e guardie, e con ponte ben munito si assicurò la comunicazione e ’l passaggio. Tanto si ricava da Plutarco (in Mar.); ma il preciso sito del ponte, i movimenti varj, e l’altre particolarità di tal fatto,

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