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114 dell’istoria di verona

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:144|3|0]]nanza senza voto; si concedette poi questo ancora nel Consolato di Papirio Carbone, poichè degl’Italici debbon senza dubbio intendersi quelle parole dell’Epitome Liviana (80 e 84), che fu dato il suffragio a’ nuovi cittadini; e a questo secondo non debbon riferirsi quelle di Cicerone nell’ottava Filippica, che del suffragio de’ nuovi cittadini contesero Ottavio e Cinna: perciò Silla poco dopo, per avergli favorevoli, si strinse con patto speciale di non rivocar mai la cittadinanza, nè il gius di suffragio poco avanti lor conceduto (Epit. 86). La participazione della Republica a’ popoli fino al Rubicone fece strada per l’istesso grado prima a’ situati fra il Rubicone e il Po, dipoi anche a quelli di qua dal Po e fino all’Alpi. Strabone (lib. 5: τοῖς Ἰταλιώταις τὴν ἰσοπολιτείαν): da che i Romani participarono agl’Itali la cittadinanza, fu preso di comunicare l’istesso onore anche a’ Galli cisalpini ed a’ Veneti, e di chiamargli tutti Italiani e Romani. Ma prima ci fu conferito il gius Latino. Credibil cosa è che nel portar fino al Rubicone la cittadinanza, si estendesse fino al Po il gius del Lazio: quinci è che poco dopo dell’istesso onorati fummo anche noi Traspadani, come chiamavano i Romani quelli ch’erano di qua dal Po. Il modo con cui questa condizione ci venne conferita, fu con esser molte di queste dichiarate Colonie Latine, e ciò per opera di Pompeo Strabone padre di Pompeo Magno, mentr’era in queste parti Proconsole, dopo essere stato Console nel 665. Essendo questi morto per fulmine due anni dopo, e durante

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