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142 | dell’istoria di verona |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:172|3|0]]fiore della Gioventù Veronese (Flos Veronensium sium juvenum); quell’Aufileno ch’ivi pur nomina; Cornelio Nepote, e più altri amici da lui mentovati, gran parte de’ quali non è dubitare non fossero suoi patriotti, nome Romano tutti portano. Con le lettere Latine comincian dunque le notizie nostre, tuttochè anche per l’innanzi da nazione che avea uso di scrittura e di monumenti queste parti fosser tenute. Si dispersero forse le memorie Etrusche per essersene smarrita l’intelligenza e ’l linguaggio? In fatti anche nell’Oriente, lasciando le sacre carte, cominciano le notizie con le Greche lettere, perchè dell’Egizia lingua non trapassò all’altre nazioni la vaghezza e lo studio. Ma come tanti nomi Romani veggiamo a tempo di Catullo in Verona, la quale solamente in quell’istessa età era stata fatta Colonia Latina? e ciò senza condurvi Romano alcuno, se ad Asconio abbiam fede? E come in questo Poeta nè pure un nome si riscontra della prima gente e dell’anterior lingua? Forse tanto era il credito e tanta la fama de’ Romani, ch’anche prima del lor dominio ne prendeano il linguaggio e i costumi? forse tanto era l’affetto che il participar di così gran Republica svegliava verso di loro, che rinegavan tosto i popoli le lingue proprie ed i proprj nomi, e si facean pregio di trasformarsi, e di diventare o parer Romani? Non è da tralasciar però, come assai prima di quel che dagli Scrittori si possa raccogliere, sembra di poter credere venisser Romani in questa città ad annidarsi: poichè secondo i computi più comuni nacque Catullo