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154 dell’istoria di verona

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:184|3|0]]ogni città, piccola o grande che si fosse, chiamava la sua comunità Republica. Ristauratore della Republica Veronese (v. Ins. X) si dice in un marmo Falerio Trofimo, il quale per benefizio della patria dovea essersi molto adoprato. Diremo in secondo luogo, che siccome a Roma la principal divisione era in Senato e Popolo, così nelle città in Decurioni e Plebe: apparisce ciò in molti monumenti, e ne può servir d’esempio uno venuto di Dalmazia nel nostro Museo, scolpito essendo in esso che a certo personaggio una Colonia fece onore, contribuendo il denaro Decuriones et Pleps (v. Ins. XI): benchè scomparisca la Plebe nel Grutero (846), che fa Lepiefs, onde quasi nome di città fu riportato Lepiefs nell’Indice geografico dello Scaligero, e poco felicemente pensò il Reinesio doversi emendare in Lebactes. In qualche città si disse ancora Ordine e Popolo (v. Ins. XL), come in una lapida si può vedere, che abbiam posta in serie. Sopra i Decurioni posava la somma del governo, e la principal cura delle cose publiche. Veggasi di essi il Pancirolo a lungo: aveano insegne e ornamenti particolari, il che si deduce dall’iscrizion di Trofimo poco avanti rammentata, che mostra come colui non era Decurione, ma per suoi benemeriti con la Republica Veronese gli erano stati conceduti gli Ornamenti Decurionali. Publio Hostilio Terlino Decurion Veronese abbiam nel Museo tra gli altri, il quale col sentimento Epicureo chiuse il titolo sepolcrale (v. Gr. 419, 6). Secondo ciò che dai dotti finora è stato scritto, converrebbe

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