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182 | dell'istoria di verona |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:212|3|0]]tica Geografia non più intesi. Coteste Città Coziane, generalmente menzionate da Plinio, per Josia Simbero col solito equivoco fur dette urbes: ma potrebb’egli credersi che se tutte le riferite nell’Arco di Susa e nel Trofeo deifi Alpi fossero state città nel moderno senso, fossero della maggior parte sobissati anche i vestigj e perito fino il nome? e delle due nominate nella Bresciana lapida, quali non già ne’tempi Troiani, ma sotto gl’Imperadori erano in questi contorni, potrebb’egli credersi che si fossero ignorate da Strabone e da Plinio, ch’era di queste parti nativo? Abbiasi dunque per certo che le città de’ Vardacatesi e de’ Dripsinati altro non furono che due Comunità, quali dal principal vico, e nel quale tener si dovea il comun Consiglio, presero il nome. Per investigare ove si fossero le lor terre denominanti, secondo la regola altre volte da noi suggerita, basta seguir la traccia dei nomi. Ecco però come uno de’ principali luoghi nelle valli Bresciane è fino in oggi Gavardo. Chi dubiterà non esser questa la matrice dell’una di quelle antiche Comunità? Vedesi veramente nel marmo che gli antichi pronunziavano Vardagatesi, e non Gavardatesi; ma sì fatte trasposizioni di lettere e di sillabe sono sempre state frequenti, e molti nomi hanno patito trasfiguramento simile nel passar dal Latino al volgare. Caralis di Sardegna è passato in Cagliari; Ilerda di Spagna è passata in Lerida; negli stessi monti Bresciani Voberna, il cui nome si ha in antica pietra, è passata in Bovarno. De’ Dripsinati poi chi può dubitare non fosse cen-