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libro sesto | 191 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:221|3|0]]lo stesso Storico in bocca di Saturnino (Aut. lib. 19, c. 2). Anche dopo rimaso superiore il partito di Claudio, non cessava Pomponio d’accusare i soldati, e di raccomandare la libertà del Senato, per lo che ne sarebbe stato da’ soldati ucciso, se non l’avesse Claudio impedito (cap. 4). Alcuni anni dopo per l’ufizio suo di Censore riprese Claudio la popolar licenza nel teatro, essendovi stata detta villania ad alcune illustri donne, e al nostro Pomponio Consolar Poeta, che dava tragedie e versi alla scena (Tac. Ann. lib. 11, c. 13). L’ultima menzione che di questo personaggio si abbia, ce lo fa vedere nell’803 Legato Consolare della Germania superiore, e vittorioso dei Catti, che l’aveano invasa; nella qual occasione furon liberati da servitù alcuni Romani, che quarant’anni avanti nella strage di Quintilio Varo erano stati presi (lib. 12, c. 27). Furon decretati a Secondo gli onori trionfali, il che equivaleva al trionfo, dopo gl’Imperadori non più vedutosi concedere a’ cittadini. Aggiunge Tacito, come con tutto ciò più che per altro ci fu noto a’ posteri per la gloria della poesia. Ma in somma egli meritò che Plinio Secondo il vecchio ne scrivesse a lungo la vita. Qualche confusione nelle menzioni che fanno di questo soggetto gli Autori potrebbe generare l’incostanza de’ prenomi, trovandosi ora Lucio, ora Publio, ora Quinto; onde ancora dubitar si potrebbe che talvolta dovesse intendersi del fratello: ma in questo più caso è da far degli Scrittori Greci, che non in abbreviatura, ma scrivono a disteso i prenomi: leggendosi però