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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:26|3|0]]cittadini ad ampliarlo, avendo le cure sue sortito un ottimo esito. Delle antichità che si contengono in questo Museo pubblico egli in seguito un’acconcia illustrazione insieme con quella del Museo Torinese, del Viennese, non che di parecchi altri vetusti monumenti. Nell’anno 1742 mando in luce l’Istoria teologica delle dottrine e delle opinioni corse nei cinque primi secoli della Chiesa in proposito della divina grazia, del libero arbitrio e della predestinazione. Egli avea incominciato quell’opera in Parigi, e poscia erasi trattenuto intorno a lei con molto amore: finalmente nel viaggio che fece a Roma la sottopose al giudizio d’assennati e valorosi teologi. Se pero in tale storia diede a divedere quanta dottrina ed acume egli avesse nelle cose ecclesiastiche, si trasse addosso l’odio e gli scritti di coloro che pensando in differente loggia lo tacciarono d’aperto Molinismo. Maggior impaccio gli procurò ancora l’altra sua opera pubblicata nel 1744,

che ha per titolo Dell’impiego del danaro, in cui si fece a dimostrare che il ricever interesse nel prestito non è contrario alla morale o alla Scrittura, giacchè videsi assalito da intolleranti avversarii, e perseguitato dalla stessa civile Autorità che lo rilegò da Verona in una sua villa, ove stette per ben quattro mesi. Con altre sue dotte scritture imprese quindi a provare la vanità dell’arte magica, e nel suo trattato de’ Teatri antichi e moderni combattè gli argomenti co’ quali il rigoroso P. Concina interdiceva ad ogni Cristiano l’assistere alle sceniche rappresentazioni. Noi abbiamo fatta men-

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