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274 dell’istoria di verona

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:304|3|0]]più volle; ma perdi’ altri del nuovo termine non si offenda, il fondamento di così fatta distinzione mostreremo con pochi versi. Menzione espressa ne fa Svetonio, ove dice d’Olto.ic che i comandi, o sia le dignità cd ufizj straordinarj severamente amministrò e sostenne (c. i: Imperia extraordinaria). A tempo di Nerone, essendo in Pozzuolo arrivate fino all’armi le dissensioni tra i Senatori e la plebe, onde al Senato di Roma legazioni ne verniero separate, fu scelto Caio Cassio, perchè andasse a calmar la città, riducendo tutti a dovere ( Tac. Ann. lib. 13). Per ristorare le città d’Asia sotto Tiberio dal terremoto, fu spedito da Roma Aleio dell’ordine Pretorio {Ann. lib. a). Tali Magistrati qualche volta si chiamavano Curatori 3 così nomina Svetonio ( Tit. c. 8) gl’inviati da Tito per riconfortar la Campagna desolata in gran parte da incendio del Vesuvio (Curatores restituendae Campaniae e Consularium nuincro sorte duxit... post coiiflagralionein Vesevi)3 ma l’ordinario titolo era di Correttori. Cicerone, nel difender Balbo, chiama l’avversario per giuoco Correttore ed emendatore della nostra città. Altrove Correttor nostro ed emendatore chiama alfislesso modo Marc’Antonio (Phil. 2): dal che ben traluce, come questa era già parola solenne, ed ufìzio usato per regolar le città, e rimediare a’ disordini de’ paesi. Dice Gioseffo ( Ant. lib. 18, c. ) che il Senato mandò Germanico per correggere tutti gli affari della Siria. Di Adriano disse Sparziano, che nella Bretagna molte cose corresse. Or tanto più proprj e ben adattati erano i Cor-

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