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DELL’ISTORIA

DI

VERONA



LIBRO PRIMO


La oscurissima e ben sovente imperscrutabile origine delle più antiche città prezioso rende e singolare ogni piccol lume che negli accreditati volumi de’ Latini Scrittori o de’ Greci intorno a così rimote notizie ci sia rimaso. Per quelle del nostro contorno l’unico raggio è da Plinio, principe de’ Geografi Latini; niun altro avendosi che per quanto appartiene all’istoria partitamente e con fondamento di soda autorità n’abbia favellato. Attribuisce egli adunque l’origine di Mantova a’ Toschi, di Brescia a’ Galli Cenomani, di Trento a’ Reti, di Vicenza a’ Veneti, e di Verona agli Euganei ed a’ Reti (1.3, c. 19: Rethorum et Eugancorum Verona). Vano sarebbe lo sperarne miglior traccia altrove; poichè all’autorità di Plinio si unisce quella di Catone Censorio, oracolo delle prische età, che nacque ben dugento vent’anni avanti la venuta del Salvatore, e che in due de’ sette libri Delle Origini, più volte lodate e citate da Cicerone, avea ricercato appunto,

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