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16 | dell’istoria di verona |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:46|3|0]]monti, e per benefizio del fiume facile, come accennammo, ad esser difeso. Se Hypsithilla di Catullo era originaria di qui, potrebbe credersi d’Euganea discendenza, essendo nome Greco vezzeggiativo, fatto da Hypsiclea, siccome di Bathycles è diminutivo Bathyllus: significava il primo nome alta gloria, il secondo profonda. Anche il nome del nostro fiume può parer Greco, e credersi venuto dall’esser rapido e sregolato (ἄθεσις ἀθεσία).
Non dissimile fu il motivo che fece di nuovo ampliar Verona dai Reti. Regnando in Roma Tarquinio Prisco, i Galli a tanta moltitudine venuti, che per nodrirgli non bastavano più i lor paesi, cominciarono a valicar l’Alpi. Condotti da Belloveso in gran numero, scacciarono gli antichi abitanti da buona parte della più fertil pianura, e nel paese che si chiamava anche per l'innanzi degl’Insubri, edificaron Milano: tanto si ha da Tito Livio (lib. 5). Poco dopo, seguendo l'istessa traccia, scese novamente dall’Alpi una truppa di Galli Cenomani (Liv. Cenomanorum manus), la quale col favore ed aiuto dell’istesso Belloveso più innanzi trapassando, quel tratto occupò in cui, come Plinio insegna (lib. 3, c. 19: Cremona, Brixia Cenomanorum agro) Cremona e Brescia poi sorsero. Gli Etrusci profughi presero, come gli Euganei, la via de’monti; e perchè in tal ritirata ebbero Reto per duce, la denominazione di Reti ne riportarono (Pl. c. 20: duce Retho). Costoro fabricaron Trento, e molto ampiamente nel tener dell’Alpi poi si diffusero; ma il primo luogo in cui parte di loro per la fortezza del