< Pagina:Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
56 dell’istoria di verona

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:86|3|0]]Lucca terreno tolto a’ Liguri. Ecco però come in pena furon parimente allora privati i Cenomani di buona parte del territorio loro con l’edificazion di Cremona; poichè i Romani per imbrigliare i Galli, la forza de’ quali era d’intorno al Po, sul Po piantarono due Colonie, una delle quali, secondo il buon ordine sempre tenuto e mostrato poco dopo nel fondar a Colonia Aquileia, fu nell’ultimo distretto da tal gente posseduto, cioè nel Bresciano. Non si può da chi abbia lume di conoscenza dubitar punto che questa nel tener de’ Veronesi non si fosse più tosto condotta, s’anche questa città fosse stata di ragion de’ Galli; mentre il Veronese ancora arrivava al Po, ed avea Ostiglia, ch’era sito niente men opportuno: o ne sarebbe certamente almeno stata quivi condotta un’altra, per tener Verona a freno, come con Cremona si tenea Brescia, e per guardare il confine, e far fronte non meno a’ Galli ch’eran di qua dal Po, che a qualunque altra molestia dalla parte dell’Alpi venir potesse, che fu il fine della Colonia Cremonese, come Tacito (Hist. lib. 3: adversus gallos trans Padum agentes, et si qua alia vis inter Alpes rueret) espressamente dichiara. Ma appena nell’anno 536 si sparse il grido della marchia d’Annibale versò l’Italia, con la quale alla guerra Punica seconda si diè principio, che Boj ed Insubri, prese l'armi, si ribellarono. Non ebbero in ciò parte i Galli Bresciani, come parla Livio (lib. 21), quali tenuti a dovere dalla Colonia Cremonese, diedero anzi aiuto a Lucio Manlio pretor della Gal-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.