Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 166 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maineri - L'adolescenza, Milano, 1876.djvu{{padleft:172|3|0]]
15Il fattor vecchiotto e grasso
S’arrampica su l’erta, e in lontananza
Mostra i buoi che vanno al passo,
18Le greggie sparse e i paschi in abbondanza,
I monti grigi col sole in vetta,
I pergolati là, frammezzo ’l calle,
21E tra’ cespugli un nembo di farfalle.
La mia rustica casetta
Ha d’ogni parte sei verdi finestre;
24La sua gotica torretta
È incoronata d’umili ginestre;
Io me ne servo di colombaja;
27Ogni sua breccia suona un lieto grido
Di rondinelle, che vi fanno il nido.
Ma vedete là, su l’aja,
30Quell’elegante cappellin di paglia
E quell’abito di faja
Col frastagliato giubbettin di maglia?
33Quella è la fata, la castellana;
È la regina della mia dimora,
È l’ondina del lago, è la mia Flora.
36Saria fola, o cosa vana,
L’idillio che sognò la fantasia,
Se colei che è mia sultana
39Non abbellisse la dimora mia.
Che cos’è un fiore solo all’altana?
Cos’è la donna mai? Che gl’incompresi
42Moti del cor senz’eco? — Ombre chinesi.
Felice Uda.