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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Mantegazza - L'anno 3000, 1897.djvu{{padleft:126|3|0]]libera elezione, ma la responsabilità era talmente suddivisa in molecole impalpabili, che quando la si voleva afferrare, ti sfuggiva di mano, come chi volesse pigliare della nebbia.

I sindaci rappresentavano i consiglieri comunali e questi alla loro volta rappresentavano gli elettori amministrativi; ma i Consigli comunali subivano il controllo dei Consigli provinciali, che avevano a capo i prefetti, nominati dal Governo centrale.

E vi erano due Camere, che si contraddicevano a vicenda e una non poteva decidere nulla senza il consenso dell’altra; e al disopra delle Camere e del Senato vi era il Re, che poteva sciogliere le Camere e mettere il veto alle leggi votate dalla Camera e dal Senato. I ministri rappresentavano, è vero, la maggioranza dei deputati; ma alla loro volta, non potevano governare senza blandire le vanità o le avidità dei deputati, senza venire a patti coi partiti, dei quali v’erano tre, quattro e persino otto in una Camera sola.

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