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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Mantegazza - L'anno 3000, 1897.djvu{{padleft:168|3|0]]quanto il corpo nudo dell’allenando e che quindi varia di forma e di grandezza, perchè deve adattarsi a lui perfettamente, come un vestito ben fatto; e nessuna parte del corpo, fuori della testa, deve rimanere senza il contatto del pantomasso.

La superficie interna di quest’astuccio sembra tutta quanta unita, ma è invece formata come un mosaico romano di tanti pezzettini quadrati della superficie di un centimetro quadrato.

Ognuno di questi piccoli quadrelli è unito ad un filo, che trasmette il movimento per mezzo di un motore elettrico.

Una volta adagiato l’allenando nel pantomasso, si incomincia a far passare la corrente nei piedi, poi nelle gambe, nelle coscie e così su su finchè tutti i quadrelli si trasformano in altrettanti martelletti, che a guisa di quelli del pianoforte picchiano la superficie del corpo, ora blandemente, ora più forte, ora fortissimo; secondo il bisogno e le esigenze dei diversi casi.

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