< Pagina:Mantegazza - L'anno 3000, 1897.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

un sogno 169

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Mantegazza - L'anno 3000, 1897.djvu{{padleft:177|3|0]]e nella notte splende ancor più, illuminata sempre dalla luce elettrica.

La statua ha due grandi occhi fatti di diamante, che col sole e colla luce elettrica paiono due stelle. Guarda verso il cielo sorridendo, come se spiasse il lontano orizzonte, e col braccio destro rivolto in alto tiene una fiaccola, che coll’artifizio di diverse luci, dei colori dell’iride, sparge tutto all’intorno come tanti raggi sfolgoranti.

Il Palazzo della Scuola è in una piazza posta ad una certa altura, per cui quella statua veduta nella notte da ogni punto della città sembra un faro.

E infatti è il faro di Andropoli, è la luce della scienza, che dalla capitale del nostro pianeta sembra illuminare tutto il mondo.

E non fu forse la scienza, quella che guidò gli uomini alla ricerca del vero e del buono?

E non fu forse la scienza, che trasformò il selvaggio irsuto e feroce, preda delle belve e degli uragani, nell’uomo bello e po-

    Mantegazza. L’anno 3000. 22

    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Mantegazza - L'anno 3000, 1897.djvu{{padleft:177|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.