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I nostri viaggiatori, lasciata l’isola di Dinamo, salirono nel loro aerotaco, impazienti di giungere nella grande capitale del mondo, e si diressero all’India. In poche ore videro dall’alto il Gange, l’antico fiume sacro degli Indù, e dove dall’altezza in cui erano si scorgeva appena nel basso una grande città, che, dal luogo in cui dominava un tempo Calcutta, scendeva lungo le sponde fino al mare.

Di là drizzarono la loro navicella al nord, dove si distendeva ampia e maestosa la smisurata catena dell’Imalaia.

Mano mano si andavano avvicinando a quella catena di monti, le cui cime sembrano inargentate dall’eterna neve che le ricopre, spesseggiavano per l’aria gli

    Mantegazza. L’anno 3000. 11

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