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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Marinetti - Il tamburo di fuoco.djvu{{padleft:105|3|0]]Maledetta foresta tignosa, pidocchiosa, piena di vaiuolo nero e di colera! Benedette le strade salubri del deserto!

Cambiando voce, come per una subitanea sorpresa.


Kabango, vieni! Guarda!

Kabango si avvicina alla capanna.


Due serpenti! Guarda! Si sono annodati sulle corde. Non cedono. Sembrano d’acciaio!

Mabima

uscendo dalla capanna dietro a Lanzirica, al quale si aggrappa con moti convulsi.

No! No! Rendimi le pelli sacre!

Ma il terrore dei serpenti la ferma; e rimane perplessa, con gli occhi fissi su Lanzirica, che nasconde il Sinrun sul petto, fra le pieghe della sua galabieh.

Bagamoio

con un balzo indietro.

Guàrdati alle spalle, Kabango! Altri ser-


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