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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Marinetti - Il tamburo di fuoco.djvu{{padleft:75|3|0]]che tu, anche tu, Lanzirica, l’hai ammirato quanto me!... Kabango spesso mi dimentica, lo so. Il suo sguardo talvolta è crudele, ma non ne soffro, poichè basta un suo sorriso a ringiovanire per me l’universo. Subito i sapori, i colori, i profumi della vita si moltiplicano sotto i suoi comandi di sole disinvolto e sicuro.

Mentre Mabima parla, Lanzirica con mosse sornione è penetrato nell’apertura della capanna. Mabima se ne accorge.

Che fai? Che cerchi? Non toccare il Sinrun!... Ah! sento che tu non ami Kabango. Sei pieno di odio per lui.

Lanzirica.

Sì, lo odio. Perchè ti amo! E odio anche il tuo custode Bagamoio, quel bruto che passa il suo tempo a spalmarsi di erbe puzzolenti e a spiare tutti i miei movimenti. Il mio amore non ammette ostacoli. Sale impaziente e audace come i serpenti della foresta alla conquista della sua casa. Tu, tu, Mabima!... Ti amo! Ti voglio!


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