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211 atto quarto

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Marinetti - Re Baldoria.djvu{{padleft:223|3|0]]torre d’un castello, giaceva fra le gigantesche zampe dell’Orsa Maggiore!...

RE BALDORIA

scoppiando a ridere, con gioia puerile:

Bravo, Idiota!... Bisogna proprio confessare che il tuo cervello sa cucinare sogni e simboli maravigliosi!...

LA VOCE DI SOGLIOLA

lontana:

Grazie, Fra Trippa!... Ah! finalmente respiro!... Presto! Liberiamo Triglia!... E Sardella, dov’è?...

LA VOCE DI TRIGLIA

pure lontana:

Dammi la mano!... Ecco!... Ah! Grazie!...

L’IDIOTA

riprende con voce monotona:

L’alito ammorbante delle jene e degli sciacalli, che mi fiutavano, radunati in circolo, leccandosi il muso, non mi sgomentò affatto... E il colore delle mie idee era sì bello, che io, tranquillo, mi lasciai divorare da quegli animali il piede destro!...

In questo momento, urli di jene e di sciacalli forano e squarciano il silenzio umido e serico dell’alba.

ANGUILLA

sghignazzando:

Senti?... Le jene t’applaudono... Esse ringraziano la bonaria indifferenza del tuo piede che s’è lasciato mangiare tanto facilmente! Certo, era putrefatto...

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