Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Dorville
Sono calmo come voi, comandante. Non ho paura della morte. Ascolto lo scoppiettio della radio che invoca soccorso disperatamente... L’idea elettrica della nostra vita in pericolo tentacola la notte infinita... Mi reputo un letterato fortunatissimo. La tragedia alla quale assisto è eccezionale. Cerco le frasi precise per descrivere il pericolo e i suoi grovigli di sensazioni.
S.A. Simonetta
Io non so che pregare. Preghiamo insieme.
Palumbo
Altro che preghiere! Bisogna agire prontamente questo è il dovere.
Dorville
Il dovere è una parola.
Palombo
Ma voi mi insegnate che l’universo è formato di parole essenziali benefiche o malefiche. A un uomo forte una parola può servire di salvagente.
Canepa
rientra mal reprimendo la sua angoscia:
Lo squarcio della prua ha circa 4 metri di diametro. La nave comincia a sbandare.
Palumbo
si sporge ad una delle vetrate aperte e parla già alla folla di terza classe formicolante sul ponte:
Fermi, fermi tutti! Niente paura! Lfficiali, allineate i passeggeri vicini alle barche. In silenzio. Metà a destra e metà
268 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Marinetti - Teatro.djvu{{padleft:269|3|0]]