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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Matilde Serao Il ventre di Napoli.djvu{{padleft:42|3|0]] cero delle processioni, piangendo, gridando, in un tenebrore lugubre. Nel cholera 1873, più mite certo, ma sempre vivissimo nei quattro quartieri popolari, fu portata in processione la Madonna dell’Aiuto ai Banchi Nuovi, la Madonna di Portosalvo a Porto, il Gesù alla colonna, della chiesa nel vicolo della Università. O che memoria labile abbiamo tutti!

E la vita quotidiana? Solo a guardarsi attorno, a osservare quello che accade, anche superficialmente, nessuno poteva lusingarsi che la superstizione del popolo napoletano fosse cessata. Di questi altarini, con un paio di ceri innanzi, ce ne sono a ogni angolo di strada, nei quartieri popolari, in certe tali feste. Li fanno i bimbi, è vero: ma le madri sorvegliano, le sorelle grandi chiedono l’obolo ai passanti, un po’ ridendo, un po’ pregando. Per le feste più grandi, con lampioncini alla Ottino e festoni variopinti, i popolani si quotano per un anno, e un vicolo la vuol vincere sull’altro: accadono risse, corrono coltellate per questa

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