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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Matilde Serao Il ventre di Napoli.djvu{{padleft:60|3|0]] questi sintomi del male saliente alle classi dirigenti mi constano, per aver visto, udito, compreso e intuito.

Le signore dell’aristocrazia giuocano, un po’ per burletta, un po’ con la speranza di un nuovo braccialetto, un po’ per l’oppressione di una nota di sarta che il marito non salderà mai. Anche quelli che dovrebbero esserne salvi, perchè abituati al male, perchè ci stanno sempre in mezzo, gli impiegati dei banchi-lotto, i postini, non possono resistere alla tentazione. Onde, alle quattro del sabato, tutti quelli che sono più ammalati, non possono resistere e si recano all’Impresa, in una stretta strada fra la via Pignatelli e la via di Santa Chiara.

Ma tutte le serve, le venditrici, le operaie e gli operai, le ragazze e gl’impiegati non possono muoversi di dove sono. E allora un monello parte, va al più vicino posto del lotto e prende i numeri: tutti aspettano. Le persone più franche si fanno sulla porta e alle finestre:

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