< Pagina:Matilde Serao Piccolo romanzo.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
12 matilde serao

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Matilde Serao Piccolo romanzo.djvu{{padleft:16|3|0]]

— Perchè non vado mai in chiesa, quando la sera vado al ballo.

— Siete strane, voi altre inglesi. Che ci entra il ballo con la chiesa?

— Appunto per questo. Bisogna seguire una linea sola, nella vita, Clara: e non piegare mai.

— Il ballo non è un’empietà, Daisy.

— Ma non è neppure una preghiera. Bisogna esser logici.

— Oh, che bizzarra gente siete, Daisy! Non fate che degli assiomi. Follie, non ne fate mai?

— Sempre logicamente. Facciamo la follia, con tutte le forme necessarie; e andiamo sino in fondo.

— Sino in fondo? — domandò donna Clara, vagamente preoccupata.

— Così — ribattè miss Daisy.

Donna Clara si passò la mano guantata sulla pura fronte, quasi per diradare una nuvola del suo spirito. E, subito, sorrise.

— È vero, noi mescoliamo troppo le cose allegre e le cose serie — disse, sorridendo, ancora; — ma ciò non è spiacevole, certo. Tu intanto, Daisy, ami molto l’Italia.

— Molto, molto.

— Malgrado le nostre incoerenze?

— Malgrado tutto.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.