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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Matilde Serao Piccolo romanzo.djvu{{padleft:37|3|0]]il marito; dopodomani amerete la folle cavalcatrice, dai capelli biondi e dal cavallo biondo, che vedeste galoppare, nella campagna romana, dietro la volpe che fugge e si rintana. Amate moltissime donne, voi italiani, voi meridionali; questa, perchè ha gli occhi di una cugina che vi morì, l’altra, perchè ride sempre e sempre canta, la terza, perchè veste sempre di nero e porta sempre un mazzolino di mughetti; quest’altra, perchè sempre sogna; e chi sa ancora chi, per una ragione fantastica, per una causa talvolta puerile, bizzarra sempre. Quanta gente, quanta gente amate! Ma, voi, principe, non amate nessuno, nessuno, nè amico, nè amante, nè fanciullo innocente, nè vecchio carico di ricordi, nè donna dagli occhi pieni di languore: nessuno. Voi sorridete, talora, voi parlate con la vostra voce armoniosa e dite delle cose, lentamente, con dolcezza, in modo che chi vi ascolta, freme di gioia; ma non amate, nessuno. Il vostro sguardo accarezza, spesso, i capelli neri delle donne e i capelli biondi dei fanciulli, ma non amate nè le donne, nè i piccoli. Voi non amate nessuno. E di questo, mi fate morire.
«Dunque, parto. Sola. Quando sarò stata