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piccolo romanzo 43

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Matilde Serao Piccolo romanzo.djvu{{padleft:47|3|0]]io potessi credere quella la verità! Ma era inutile: la profonda passione e il profondo desiderio del vostro amore non mi toglievano la lucidità. Sentivo l’anima lontana; sentivo fra me e voi l’ostacolo, ignoto, ma forte, ma insormontabile. Se mi aveste amato, ora non andrei alla morte.

«Se mi aveste amato, lo avrei inteso e avrei vissuto, per questo: perchè, quando si è amati, bisogna vivere. Non so quello che sarebbe accaduto di me. So che avreste potuto chiedermi tutto ed io lo avrei fatto: o non chiedermi nulla, e io avrei egualmente fatto tutto. Sarebbe piaciuto al mio dolce signore avere una sposa umile e fedele, amorosa e devota, legata a lui, nel nome di Dio e nel nome degli uomini, una sposa per il bene come per il dolore? Io sarei stata quella sposa. Piacea forse al mio buon principe avere una amante leggiadra, intelligente, e appassionata, una donna perduta nella grandezza dell’amore, non conoscente più altro che l’amore? Io sarei stata quell’amante. Piaceva al mio bel signore lasciarmi e ritornare a me, andar lontano, essere un giorno amoroso, un giorno gaio, l’altro triste? Io sarei stata come lui, per lui. Niente mi sarebbe stato ingrato, per lui. Oh,

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