Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
La leggenda di San Gennaro | 33 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Matilde Serao San Gennaro.djvu{{padleft:53|3|0]]crematorio! Ma se il fuoco aveva rispettato il vescovo di Benevento, altre torture lo straziarono. Per ordini dell'implacabile Timoteo gli si scorticò la pelle, gli si tagliuzzarono le carni, lo si cosparse di un liquido bollente: egli non dette un gemito, non emise un sospiro. Teonoria era in Napoli: un sogno le disse che martirizzavano suo figlio: ella ne morì di dolore. Festo diacono, e Desiderio lettore della chiesa di Benevento, accorsero, per protestare contro tanto feroce accanimento: furono imprigionati alla loro volta. E allora Timoteo ideò una vendetta anche più scellerata: fece attaccare il vescovo Gennaro, il diacono e il lettore al suo cocchio e dovendosi recare a Pozzuoli, volle che i tre cristiani lo trascinassero sino colà, in cambio dei cavalli. A traverso quelle campagne si compì il viaggio terribile: scalzi, digiuni, seminudi, sanguinanti, i tre martiri cristiani corsero da Nola a Pozzuoli, attaccati come bestie alla carrozza del proconsole. E colà, a Pozzuoli, tutti furono dannati al Circo e alle
3 — Serao. San Gennaro. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Matilde Serao San Gennaro.djvu{{padleft:53|3|0]]