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Per voi, care fanciulle

Piccolo codice della signorina

I. Per la convenienza

Nel codinismo che ogni dì più cresce, nel mio spinto, io non posso non rimpiangere la folla di giovanette e di donne che si spostano, sempre più trascinate da una inquietudine invincibile, che non viene da agenti esterni, ma dalla loro stessa condizione femminile e che, quindi, non troverà mai riparo. Uno dei principali spostamenti e il più seducente, senza dubbio, non è forse, il tentare studii del tutto maschili superiori alla media della intelligenza femminile, l’intraprendere fatiche mentali troppo forti e troppo alte, il mettersi per vie scabre, che sono piene di triboli e che dopo aver sacrificato gli anni giovanili e la salute e la gaiezza delle giovanette, non conducono a nessuna meta sicura e onorevole? Forse che tante giovani, oramai, non frequentano ginniasi e licei e università, mescolati agli uomini? E che serve predicar loro, che questa scienza mal appresa, mal digerita, ha sottili fonti di veleno, nelle vene muliebri? E non è, anche,


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